Biografia
La storia artistica di Luciano Manara (Firenze, 19…) è un continuo divenire di idee, intuizioni, progetti, creazioni, che raccontano di una personalità eclettica, curiosa, dotata dello spirito critico necessario per denunciare, attraverso la forma sublime dell’arte, le schiaccianti contraddizioni del nostro tempo.
Dopo l’iniziale esperienza come designer, Manara approda all’arte con un crescendo di opere potenti e di rottura: dal Cristo affrancato dall’oppressione della croce (Premio di tutte le arti, 2014) alla Penna nella roccia (donazione Consiglio regionale della Toscana, 2018), dall’ironia dissacrante de L’attesa (2017) al grido di dolore di Mamma perdonami (2018), passando attraverso Il guardiano dell’anima (2016), Giro giro tondo (2016), Fate questo in memoria di me (2017), Avanti un altro (2018), Chi di tasse colpisce, di tasse perisce (2019) fino all’ultima serie di Crocifissi concepiti come atto di denuncia contro l’orrore della guerra, la dittatura sanitaria, il controllo delle menti sempre più imperanti nella società contemporanea.
Alcune sono sculture, altre installazioni, altre ancora opere da parete che quasi sempre uniscono alla forza di un messaggio che arriva chiaro e diretto all’osservatore, un contenuto più criptico, nascosto, legato spesso a simboli alchemici e numerologici. Un percorso in divenire, quello di Manara, che negli anni ha visto riconosciuto il suo talento con importanti riconoscimenti, come il Collare Laurenziano assegnatogli nel 2015 a Palazzo Vecchio dall’Accademia Medicea.
Non sono mancante inoltre le mostre personali e le esposizioni collettive in Italia e all’estero, che hanno contributo a consolidare il suo nome come uno dei più originali, anticonformisti e dirompenti protagonisti del panorama artistico contemporaneo.